Aldo Mondino a Bologna: Impertinenze a Palazzo

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Impertinenze a Palazzo” è la mostra dedicata a Aldo Mondino, visitabile a Bologna nella cornice di palazzo Boncompagni fino al 10 aprile. L’esposizione a cura di Silvia Evangelisti ripercorre attraverso 15 opere di grande formato alcuni dei momenti più irriverenti della produzione dell’artista torinese.

Noi di Kappuccio l’abbiamo visitata e vi raccontiamo perché non potete perderla!

Aldo Mondino: perché una mostra a Bologna

Viola d’amore

Nella formazione professionale di Aldo Mondino è fondamentale l’esperienza parigina che vive a partire dal 1959.
Torinese di nascita, Mondino si trasferisce nella capitale francese per seguire il corso di mosaico all’Accademia con Severini e il suo assistente Licata. Nel 1961 rientra in Italia per il servizio militare. Grazie ad Antonio Carena, artista torinese proprietario della Galleria L’Immagine, realizza la prima personale. Mondino decide di rientrare a Parigi nel 1972. Un anno dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1976, espone al Musée d’Art Moderne di Parigi. Negli anni ottanta compie un viaggio in oriente, fondamentale per la sua poetica artistica, dal Marocco fino alla Palestina. Nel 1993 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia, nell’edizione curata da Achille Bonito Oliva. Nel 1998 espone ad Arte Fiera di Bologna con una personale presso lo spazio della Galleria Astuni. La mostra a Palazzo Boncompagni ricostruisce quindi un legame già forte tra Aldo Mondino e Bologna.

L’artista che amava giocare

Trofeo

La mostra riflette perfettamente l’animo giocoso e irriverente dell’artista. I titoli delle sue opere sono
spesso fondamentale chiave di lettura per i suoi scherzi. Si basano infatti su giochi di parola o aiutano a
comprendere meglio il concetto alla base della loro creazione. I materiali delle sue sculture non sono mai quel
che sembrano in apparenza
: cioccolatini come tessere di mosaico, cioccolato come argilla, chicchi di caffè
che si fingono fibre tessili sono solo alcune delle “truffe” che Mondino si diverte a sottoporre al pubblico e ai galleristi. Sperimentazione e dissacrazione dell’arte e dei suoi media sono imperativi della produzione dell’artista.

Impertinenze a palazzo

La madre di Boccioni

La madre di Boccioni è una scultura di donna con due palle da bowling al posto del seno. Mondino ironizza
su uno degli artisti del movimento avanguardistico più importante dell’arte italiana del Novecento: Umberto Boccioni.
È una burla al mondo dell’arte che allude allo splendido ritratto della madre che il pittore futurista aveva realizzato nel 1907. Trofeo, scultura in vetro e bronzo che riproduce due gambe femminili aperte e posizionate a mo’
di trofeo di caccia
, allude invece ironicamente alla sfera sessuale. La caccia di Mondino è il corteggiamento e il
trofeo, rappresenta la sua buona riuscita. Una palma diventa un appendi cappelli e una serie di pesetti
(punds in inglese) sono il ritratto di Ezra Pound.

Aldo Mondino e la dimensione multisensoriale

Entrando nel salone papale di Palazzo Boncompagni si è pervasi da un potentissimo e piacevolissimo odore di caffè e cioccolato: tutto merito della Scultura un corno e del tappeto di chicchi di caffè Mekka Mokka. Una scultura di elefantini di cioccolato rivestita di cera e un’illusionistica distesa di 120 kg di chicci di caffè di varie sfumature di marrone, a seconda del grado di tostatura. Le istallazioni di Aldo Mondino sono opere site-specific, che vengono ricreate appositamente ogni volta si decide di spostarle o di esporle. Mondino è pertanto un’artista estremamente “scomodo” per galleristi e curatori ed è proprio ciò che voleva essere. Anche questo aspetto è emblematico del suo modo di intendere l’arte come burla.

Nulla è come sembra

Dettaglio dell’opera The Byzantine World

Impertinenze a palazzo racchiude anche alcune sculture, simili a dipinti nel formato e sviluppo orizzontale, ma a mosaici nella loro composizione. Appena ci si avvicina per capire meglio di cosa si tratta si rimane sorpresi: a comporre le opere sono tantissimi cioccolatini, di forme e colori diversi, impiegati come tessere di un mosaico. La manutenzione di queste opere è ovviamente molto complessa: infatti in alcuni casi i cioccolatini originari sono stati sostituiti da calchi in gesso dello stesso formato. Ancora una volta Aldo Mondino ci prende in giro e ci invita ad aprire bene gli occhi e la mente: nulla è come sembra!

📍 Palazzo Boncompagni
Indirizzo: Via del Monte, 8, 40126 Bologna
Orari: Lun – Mar – Mer – Gio – Ven : 10.00-13.00; 15.30-18.30
Sab: 16.00-19.00 Dom: 10.00-13.00
Biglietto: 10€ intero; 7 € Card Cultura Bologna
Sito


Se avete ancora voglia di mostre, non perdetevi assolutamente questa guida dei musei gratuiti di Bologna e la mostra di De Chirico visitabile fino al 12 marzo.

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In copertina foto di Bogdan Dada su Unsplash

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Asia Graziano

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