Festa dei serpari: che cos’è? Cosa bisogna sapere?

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Quando abbiamo sfiorato l’argomento, non avevamo la minima idea di che cosa fosse la festa dei serpari. Armati di curiosità, però, noi di Kappuccio ci siamo messi alla ricerca e siamo subito rimasti affascinati dalle storie e dai segreti di questa ricorrenza.

La celebrazione si tiene, in concomitanza con la festa dei lavoratori, il 1° maggio a Cocullo, un paesino medievale in provincia dell’Aquila, in Abruzzo. La festa consiste nel ricoprire la statua di un santo (del quale poi sveleremo il nome) con dei serpenti. Un fatto alquanto strano.

Ma quali sono i motivi di questo festeggiamento? Quali sono i misteri che cela? Scopriamolo insieme!

San Domenico Abate

Festa dei serpari

Ecco qui il nome! La statua del santo interessato, nonché patrono della città, è quella di San Domenico Abate. Domenico fu un monaco che, affascinato dalla vita da eremita, decise di fondare un proprio monastero e di diventare abate. Infatti, nonostante la sua fama aumentasse sempre di più, egli cercò sempre una vita tranquilla e meditativa.

E ora vi chiederete: “Ma che cosa c’entrano i serpenti in tutto ciò?”. Ecco subito spiegato l’arcano: l’abate Domenico, nell’undicesimo secolo, secondo la tradizione, avrebbe allontanato i serpenti che affollavano i campi dei contadini, i quali, per ovvi motivi, non riuscivano più a lavorare la terra. Un vero e proprio miracolo.

Festa dei serpari, che cosa succede?

Festa dei serpari San Domenico
Una statua di San Domenico Abate.

Il 1° maggio, durante la festa, alcuni tra gli abitanti di Cocullo indossano i vestiti medievali appartenenti alla tradizione. Invece, i serpari – ossia coloro che si dedicano alla cattura dei rettili – aspettano l’uscita della statua di San Domenico dalla chiesa a lui dedicata e gli poggiano sopra i serpenti catturati.

Negli anni precedenti, una volta terminato il rito, i serpenti venivano venduti ai turisti oppure soppressi. Fortunatamente, però, negli ultimi anni, gli animali catturati tornano a riassaporare la libertà. Si tratta, infatti, di serpenti innocui e, soprattutto, non velenosi.

Nella chiesa, inoltre, sono conservate avidamente due reliquie appartenenti a San Domenico:
⦁ Un dente molare.
⦁ Il ferro di cavallo della mula del santo.
Proprio per questo motivo, la gente si affida al patrono per combattere il mal di denti o anche in caso di febbre.

Una ricorrenza ancora più antica

Cocullo, festa dei serpari
Ecco il paesino medievale in cui si festeggia questa ricorrenza.

Nonostante il forte legame instauratosi tra i serpenti e la statua di San Domenico Abate, c’è chi sostiene che la festa dei serpari abbia origini ancora più antiche. In Italia, infatti, durante il medioevo i popoli centrali erano devoti ad Angizia, dea della fertilità e dei serpenti. Per cui sembrerebbe che una festa pagana si sia amalgamata con una festa cristiana.

Ora che abbiamo tutte le informazioni necessarie, nel caso ci trovassimo in Abruzzo nei giorni in prossimità del 1° maggio, sappiamo che c’è un rituale assolutamente da non perdere! Talmente imperdibile che abbiamo pensato persino di segnalarlo nelle “50 cose da fare in Italia”.


L’anno scorso, purtroppo, la festa dei serpari è stata annullata per questioni legate al confinamento da Covid-19. Dato che mancano pochi giorni, incrociamo le dita e speriamo di godere, anche se a distanza, di questo incredibile spettacolo dal retrogusto medievale.

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Foto copertina di @stradadeiparchi su Instagram.

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Simone Bassani

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