Viaggio nella storia etrusca in Umbria

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Il popolo degli Etruschi, tra le civiltà che hanno preceduto il sorgere di Roma e del suo Impero, base per i primordi della storiografia nella nostra penisola, rimane uno dei più affascinanti, nonchè completi. Benchè un certo alone di mistero sia stato coltivato in passato attorno alla loro evoluzione. Oggi le conoscenze acquisite ci permettono di ragionare sull’importanza del loro lascito. Fatto di cultura e non solo. Perché l’universo etrusco è stato in grado di coniugare una profonda capacità politico-amministrativa a una, altrettanto valida, in campo artistico. Che si riflette poi nelle testimonianze ancora in nostro possesso. La storia etrusca in Umbria si caratterizza a partire dalla formazione stessa della regione. Una conformazione che come viaggio attraverso i secoli si può ancora testare con mano.

Per noi di Kappuccio ogni occasione è sale da spargere per rendere maggiormente saporita la missione che ci siamo prefissi. Trovandoci idealmente nella regione Umbria, la sua storia diventa il fulcro attraverso cui far scorrere le linee guida della nostra prossima panoramica.

La storia etrusca in Umbria

Il modo di edificare degli Etruschi foto da Pixabay di @rkit

L’elemento etrusco è stato parte integrante della genesi dell’Umbria, confluendo poi in quello latino di una Roma a suo modo unificatrice.

Nel VI secolo, al culmine della loro potenza, gli Etruschi erano un popolo maggiormente avanzato rispetto agli Umbri; tra le genti però più antiche per insediamento in Italia. Occupavano infatti l’area estesa dall’Alta valle del Tevere fino al Mare Adriatico. L’espansione degli Etruschi confinò in seguito gli Umbri alla sponda orientale del fiume, ritenuto da sempre fondamentale dal punto di vista strategico, in funzione di via del commercio; mentre il loro primo insediamento a Perugia risale al VI-V secolo a.C. sul Colle del Sole.

Il progressivo allargamento nel territorio da parte degli Etruschi ha caratterizzato le successive tappe della storia umbra. Per un popolo che non possedeva una nazione unitaria, ma si basava su una confederazione di città-stato (Lucumonie), dove a dominare era il ceto aristocratico.

Gli Etruschi, tra cultura, economia e culto

Una necropoli etrusca foto da Pixabay di @travelspot-62

Le testimonianze della cultura etrusca nel centro Italia e in particolare in Umbria sono molte. Grazie agli scavi succedutisi nel tempo sono stati riportati alla luce diversi reperti di inestimabile valore, che certificano tale verità. Sculture, pitture provenienti dalle scuole d’arte e dalle botteghe dell’Etruria, quelle che si affacciavano sulle strade e sui vicoli delle varie città.

Una produzione estremamente organizzata e fervida in ogni settore. Specie nel campo dei monili e nella lavorazione dell’oro. Tra le ceramiche più tipiche bisogna ricordare almeno i buccheri, vasi di colore nero lucido. E un’attenzione speciale era riservata poi agli specchi, molti dei quali destinati alle necropoli. L’arte etrusca è sempre stata infatti legata sia alla vita quotidiana che al culto. Poiché alla base della loro ritualità vi era il precetto secondo il quale il destino degli uomini fosse del tutto in mano agli Dei.

Recentemente è uscito nelle sale un film di Alice Rohrwacher intitolato La Chimera nel quale i protagonisti sono dei tombaroli che si guadagnano la vita trafugando reperti etruschi. La regista, nata a Fiesole, ma cresciuta in provincia di Terni, ha inquadrato con spiccata sensibilità, in un’intervista, il messaggio che, a parer suo, ci deriva da questa antica civiltà:

Se penso al mondo di oggi, credo che il messaggio più contemporaneo sia l’idea che un popolo costruisca con cura e fatica oggetti non per gli occhi degli uomini. Costruire per l’invisibile, per le anime, è qualcosa che adesso a stento possiamo immaginare: oggi viviamo nell’ossessione della visibilità, addirittura se facciamo una torta dobbiamo farla vedere a tutti! Sicuramente confrontarci con una civiltà che ha dato tanta cura alle anime è una vertigine. La sensazione che la civiltà etrusca mi trasmette è un legame forte tra i vivi e i morti e quindi tra il presente e il passato.

La storia etrusca in Umbria è una storia di città: Perugia

Strade perugine foto da Pixabay di @laloublue

Tra le Dodecapoli della storia etrusca in Umbria, una delle più importanti è senz’altro Perugia.

Grazie alla presenza di una matura civiltà, la città raggiunse l’alto splendore già a partire dal V sec a.C. Mentre al III secolo a.C. risale invece il periodo di massima espressione della loro cultura, apprezzabile oggi soprattutto nelle mura realizzate in conci di travertino (pietra locale).

L’unica porta d’accesso rimasta tale e quale all’origine però, per forma e collocazione, è l’Arco etrusco. Capolavoro dell’ingegneria di un popolo unico. Seguendo un itinerario ben definito è possibile visitare oggi la città attraverso il legame stretto che l’ha caratterizzata sin dai suoi primi passi. Solidificato per l’appunto tra mura imponenti e solide porte. Ma non solo.

Ai piedi del Colle del Sole dove si intuisce fosse collocata la Porta del Sole (citata persino da Dante nel Paradiso) si può, per esempio, ammirare il Pozzo Etrusco o Sorbello. Opera architettonica e idraulica scavata in un terreno di origine fluviale e lacustre. Con una cavità cilindrica in pietra del tutto simile a quella delle mura e una profondità di 37 metri.

Per analizzare il rapporto tra la città e il suo passato è obbligatoria poi una tappa al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria. Il cui nucleo centrale contiene materiali di epoca etrusca cittadini ed appartenenti al territorio tra il corso del Tevere ed il bacino del lago Trasimeno. Tra essi, meritano rilievo almeno il cippo di Perugia, un significativo documento in lingua etrusca, ed i reperti delle Necropoli del Frontone, di Monteluce e dello Sperandio.

Orvieto, la capitale politica degli Etruschi in Umbria

Orvieto e la sua rupe foto da unsplash di @gabrielrana

Una storia complicata è quella di Orvieto, fatta di abbandoni e distruzione. Ma luogo di importanza fondamentale, proprio grazie a tali caratteristiche, per chi fa dell’archeologia un mestiere. E altrettanto si può dire per il posto che occupava nelle gerarchie dell’Etruria.

Organizzata, dicevamo, non come Impero o regno, bensì in qualità di agglomerato di città-stato ciascuna di esse amministrata da un Lucumone. Gli edifici situati sulla rupe e sul territorio limitrofo evidenziano la sua qualità di capitale politica e religiosa, per quest’ultimo aspetto, in particolare, sono i tanti luoghi sacri la testimonianza più chiara.

Il Fanum Voltumnae, che si trova non lontano dalla città, era un santuario federale dove i capi delle 12 città che costituivano di fatto lo stato Etrusco vi si riunivano ogni primavera e dove erano organizzate feste religiose e assemblee politiche. Oggi l’area è interessata da scavi che ne limitano la disponibilità.

Viaggio ad Orvieto foto da Unsplsh di @Suzi Kim

Atri siti di interesse sono le varie necropoli (del Vallone, di Caldane, del Crocifisso, della Cannicella con santuario), la Tomba degli Hescana che rimane la sola con pitture presenti nelle pareti. Il Tempio Belvedere ed il Pozzo della Cava, con l’area archeologica annessa. La Rupe Orvietana, un enorme banco di tufo sopra il quale sorge la città e alla cui base è organizzato un percorso attraverso cui accedere alle sue vie principali. Infine i musei, quello Archeologico Nazionale dove sono esposti i materiali recuperati dagli scavi e il Museo Claudio Faina e Museo Civico che custodisce i reperti di vari santuari e necropoli nonché quelli del Tempio Belvedere e la collezione dei conti Faina.

Dove trovare il resto della storia etrusca in Umbria

La valle del Tevere: Bettona

Il Tevere in Umbria foto da Unsplash di @david113

Dall’alto del suo colle si può ammirare uno splendido panorama, ma la posizione di Bettona è sempre stata importante, soprattutto dal punto di vista strategico e di difesa. Oggi le testimonianze della presenza etrusca sono limitate come le mura che si diversificano da quelle medievali per imponenza, visibili solo a tratti. Alcuni reperti rimangono nel Palazzo del Podestà e, fuori dalle mura, si trova una tomba datata tra il III secolo a.C. e il I secolo d.C.

Deruta

Deruta, foto di Lm.ph.97

Di Deruta avevamo parlato in un nostro precedente articolo per la sua specifica particolarità. Essere famosa per la realizzazione di ceramiche artistiche. Sono visibili nel museo cittadino anche alcuni esemplari etruschi.

Marsciano

Dove Deruta si distingue per la ceramica, Marsciano è stata sede di sviluppo della lavorazione della terra cotta. Grazie alla materia prima offerta dal fiume Tevere. Anche qui è presente un museo che valorizza questo aspetto e testimonia il legame con il mondo etrusco.

Todi

Anche Todi sorge su una collina e si affaccia sulla media valle del Tevere. Era l’avamposto di confine tra l’Etruria e gli Umbri, confinati loro malgrado sulla parte occidentale del fiume. Il nome stesso esplicita questa condizione ragguardevole, soprattutto nell’ambito degli scambi commerciali tra i due popoli.

Anche qui le testimonianze sono scarne e riunite principalmente nel Museo civico cittadino. Mentre delle sue mura si possono vedere solo brevi tratti nella zona di porta Marzia.


Questo è solo un piccolo assaggio del viaggio nella storia etrusca in Umbria. Non bisogna mai dimenticare che non solo le singole città sono custodi del patrimonio etrusco, bensì tutto il territorio attorno è disseminato di opportunità e storia. Occorre tempo da ritagliarsi. Per fare in modo che un tempo già perduto nel tempo, non rimanga tale, ma torni a rifulgere della luce che merita. E si affacci al centro del nostro preciso desiderio di conoscere la storia. Quella che ci appartiene per diritto.

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Nicoletta Spinozzi

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