I Vini più importanti (e buoni) del Veneto

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Il vino è un prodotto che rende famosa l’Italia nel mondo. Infatti, la cultura del vino nel nostro Paese è molto diffusa e fonda le proprie radici ai tempi di etruschi e romani. Ogni regione d’Italia presenta le proprie eccellenze enologiche dal Piemonte passando dalla Lombardia fino alla Sicilia: troviamo sempre un vino tipico del luogo.
Oggi vi porteremo quindi in una, fra le nostre regioni, famosa per le proprie produzioni vitivinicole. Parleremo infatti dei vini più importanti e buoni del Veneto, raccontandovi la bontà e le caratteristiche sensoriali di questi prodotti.

Siete pronti a partire per un viaggio alla scoperta dei vini più importanti del Veneto? Venite con noi!

I vini del Veneto: una lunghissima tradizione

Prima di parlarvi dei vini più importanti del Veneto, è necessaria una breve parentesi sulla tradizione enologica ben consolidata in questo territorio. In Veneto l’arte di fare vino rappresenta quasi una nota identitaria, non per niente questa regione ospita uno dei più famosi eventi enologici: il Vinitaly. Esso coinvolge ogni anno professionisti non solo italiani ma anche di livello mondiale.

Si pensa che in questa regione la vite fosse presente già prima della sua addomesticazione e che venisse usata dalle popolazioni locali per consumo alimentare. Però, pare che solo con l’avvento degli Etruschi si sia iniziato a parlare di produzione agricola della vite e, soprattutto, di produzione enologica.

L’uva: la materia prima da cui nasce il vino.

Successivamente, una grossa spinta commerciale del vino Veneto si ebbe grazie agli scambi commerciali di Venezia. Cominciarono così le esportazioni dei vini del Veneto in altri Paesi e, allo stesso tempo, le importazioni di nuove specie di vite in questa regione.

Il 1800 fu invece un periodo buio per la produzione enologica veneta ed europea a causa del diffondersi di malattie come la peronospora e la filossera, due vere piaghe. Tutto ciò però non indebolì la produzione veneta che riuscì a rilanciarsi nel 1876 con la fondazione della scuola di enologia di Conegliano. Al giorno d’oggi i vini Veneti sono una vera eccellenza, con una produzione di 8 milioni di ettolitri all’anno di cui 3,2 milioni a denominazione.

I vini di cui parleremo

I vini nel Veneto sono veramente molti, in questo articolo abbiamo però fatto una selezione di quelli che possono essere i più rappresentativi di questa regione, decidendo di ordinarli come un menu. Partiremo quindi dalle bollicine per poi addentrarci tra i bianchi “fermi”. Proseguiremo poi con i rossi leggeri e quelli più strutturati, per concludere infine con i passiti. Iniziamo!

Aperitivo con bollicina: il Prosecco

vini importanti Veneto
Un buon calice di prosecco l’aperitivo perfetto – Photo by Corina Rainer on Unsplash

Iniziamo quindi con uno dei vini veneti più celebri, soprattutto per gli aperitivi, il Prosecco. Questo vino Veneto è molto famoso anche all’estero, basti pensare che nel 2014 superò lo Champagne per numero di bottiglie vendute nel mondo. È poi celebre per essere consumato durante gli aperitivi, oltre a essere uno degli ingredienti essenziali per un ottimo Spritz.

Però qui parleremo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOGC, una vera eccellenza regionale. Si produce con vitigni di tipo Glera e il suo gusto è dovuto all’area in cui queste uve vengono coltivate, caratterizzate da colline e vallate percorse da molti corsi d’acqua. Le testimonianze della produzione di questo vino nei territori di Conegliano risalgono alla fine del ‘700.

La Valdobbiadene il territorio da cui nasce il prosecco – Photo by Alberto Caliman on Unsplash

Per produrre il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG si utilizza il metodo Marinotti che esalta al meglio le caratteristiche dello spumante. Questo vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli presenta un sapore leggermente sapido e aromatico. L’uva Glera si caratterizza poi per un’aromaticità che va dalla frutta bianca ai fiori di campo.

Il prosecco viene solitamente presentato in tre varianti: brut, Dry ed extra Dry a seconda della quantità di zuccheri presenti in esso.

Un’altra eccellenza di questo territorio è il prosecco denominato Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore di Cartizze caratterizzato da note aromatiche più floreali e armoniche. La sua uva cresce poi in un’area specifica della Valdobbiadene denominata appunto Cartizze, di soli 106 ettari.

Questo vino ovviamente è consigliato con i formaggi, con primi piatti delicati e può essere consumato sia per aperitivo che a tutto pasto.

Aperitivo con bianco fermo: Il lugana DOC

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Un calice di Lugana – Photo by Thomas Martinsen on Unsplash

Dalla bollicina veneta per eccellenza passiamo ora a un vino bianco definito “fermo” ossia non frizzante. Parliamo del Lugana un vino Veneto molto importante prodotto nelle zone del basso Garda. Il terreno su cui nasce la vite utilizzata per la produzione di questo vino è molto argilloso, residuo delle glaciazioni che hanno contribuito la nascita del Lago di Garda. Questo vino lo si può trovare di 5 tipologie: il Lugana, il Lugana Superiore, il Lugana Riserva, il Lugana Vendemmia tardiva e il Lugana spumante.

Ognuna di queste tipologie presenta caratteristiche sensoriali differenti in base all’invecchiamento. Come per esempio il Lugana riserva, che invecchia per 24 mesi, sei dei quali in bottiglia, e presenta tonalità cromatiche più accese con profumi più evoluti e complessi a differenza del Lugana classico. Quest’ultimo presenta un colore giallo paglierino con riflessi verdi, caratterizzato da profumi floreali e un gusto agrumato e fresco. A tavola questo vino si presta bene come aperitivo, ma si può ben abbinare a primi piatti o formaggi, soprattutto il riserva e il superiore.

Primi piatti con il Bardolino

Restiamo sempre nelle terre del lago di Garda per parlarvi di un rosso molto noto in Veneto: il Bardolino DOC. Questo vino dai colori rosso rubino ha delle note aromatiche che vanno dalla frutta rossa (ciliegia e melograno) fino alle note speziate delle erbe aromatiche. Si adatta molto bene con i primi piatti della tradizione veneta. Un abbinamento azzeccato con il Bardolino è infatti la veneta pasta e fagioli che, nelle giornate invernali, abbinata a un buon calice di vino riscalda anche le serate più fredde e umide.

Le cose si fanno serie con l’Amarone della Valpolicella

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Una bottiglia di ottimo Amarone della Valpolicella.

Restando sempre nelle zone del veronese parliamo di un vino famoso in tutta Italia e orgoglio della Valpolicella considerato, inoltre, uno dei vini più importanti del Veneto. Stiamo parlando dell’Amarone della Valpolicella Docg. Questo vino, prodotto esclusivamente nella zona della Valpolicella in provincia di Verona, presenta un bouquet estremamente complesso che va dal mirtillo all’amarena fino alle note speziate del tabacco. Il suo aroma strutturato si adatta bene con secondi piatti di carne, soprattutto selvaggina, oppure con formaggi molto stagionati.

Questo vino viene prodotto mediante “appassimento” dell’uva, una procedura che fa in modo che l’acino perda la maggior quantità d’acqua possibile così da concentrare al suo interno la maggior quantità di zucchero possibile e altre sostanze che definiscono gli aromi e i profumi di questo vino. La fase di fermentazione è poi quella che affina questo vino rendendolo corposo e tannico.

Negli anni l’Amarone è diventato una vera e propria eccellenza anche se si racconta sia nato per via di un errore. Infatti, si narra che un cantiniere dimenticò una botte di Recioto che stava fermentando. Questa svista permise la trasformazione di tutti gli zuccheri in alcol trasformando il vino da dolce a secco e così nacque l’Amarone della Valpolicella.  

Concludiamo con dolcezza con il Recioto

Dopo aver parlato dell’Amarone non potevamo non parlare del Recioto della Valpolicella DOCG. Come detto prima l’Amarone è nato proprio da questo vino. Il processo produttivo del Recioto è il medesimo dell’Amarone però la trasformazione degli zuccheri in alcol viene interrotta a un certo punto al fine di ottenere un vino dal gusto più dolce. Il Recioto è in effetti definito come un vino da dessert.

Di questo vino si parla già dal quarto secolo dopo Cristo. Il suo nome deriva poi dal termine dialettale veneto “Recia” cioè orecchia in quanto solo la parte meglio esposta al sole del grappolo poteva accedere alla procedura di appassimento. Questo vino dal colore rosso intenso con aromi che vanno dall’amarena alla cannella lo rendono adatto a prodotti di pasticceria e in particolar modo al cioccolato con cui crea un abbinamento più che armonioso.


Il nostro viaggio tra i vini più importanti del Veneto si è concluso con dolcezza. Ovviamente non abbiamo citato tutti i vini di questa regione in quanto ce ne sono vari, vista la vocazione enologica del Veneto. Non meno importanti dei sopra citati ci sono i vini dei Colli Euganei, tra cui il Fior d’arancio DOCG, poi il Vespaiolo DOC e il Torcolato di Breganze DOC solo per nominarne alcuni. Però il mondo del vino è vasto e tutto da scoprire e il consiglio è quello di assaggiare questi fantastici prodotti e di scoprirne gli abbinamenti migliori in base anche ai vostri gusti. 

Se siete curiosi di conoscere altre curiosità sul Veneto potrebbe interessarvi anche l’approfondimento sull’Altopiano dei Sette Comuni e le 5 attività particolari da fare in Veneto.

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Matteo Corazza

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