Storia e fatti che non sapevi sulla pasta

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La pasta che sia con il pomodoro, le cozze, il ragù o il pesto, rappresenta e rappresenterà sempre un simbolo d’italianità nel mondo. Questo nostro prodotto ha una storia antichissima, per questo durante gli anni che hanno segnato la sua evoluzione sono ovviamente emersi miti, leggende e fatti riguardanti la pasta. Nell’articolo di oggi cercheremo di raccontarvi proprio la storia e i fatti che non sapevate sulla pasta.

Se volete scoprire la storia e i fatti che non sapevate sulla pasta continuate a leggere!

La pasta: una storia millenaria

L’arte di fare la pasta è una pratica molto antica che nel corso dei secoli si è evoluta.

Partiamo dalle origini, poiché ogni grande viaggio parte dal principio: la pasta da dove arriva?
Possiamo dire che la pasta era conosciuta già dall’epoca degli Etruschi e della Magna Grecia. Testimonianza di ciò si può osservare nella tomba etrusca della Grotta Bella, risalente a un periodo compreso tra il V e IV secolo. In questo sito infatti sono rappresentati su dei rilievi strumenti utilizzati per la produzione di pasta come spianatoia, mattarello e utensili per tagliarla.

Però la tradizione della pasta si stava sviluppando anche in un altro paese oltre il Mediterraneo: la Cina. La differenza sostanziale nelle due tradizioni sta nell’uso del frumento da parte delle popolazioni del Mediterraneo. Mentre le popolazioni dell’Asia preferivano altre forme di farine come quella di riso.

L’evoluzione medievale della pasta

Fatti sulla pasta
La bollitura ha rivoluzionato totalmente la storia della pasta.

Nel medioevo ci fu un’importante evoluzione per la tradizione della pasta come la conosciamo oggi. In questo periodo storico infatti, la pasta inizia a essere cotta mediante bollitura. Grazie a questa innovazione iniziano poi a nascere i vari formati di pasta come rigatoni, penne, bucatini ecc… 

Sempre in epoca medievale, precisamente nell’allora Emirato di Sicilia nasce il metodo di conservazione che renderà la pasta un alimento estremamente conservabile: ossia l’essiccazione all’aria. Infatti era necessario che questo alimento fosse trasportabile sugli altri territori dell’emiro, per lo più caldi e desertici, senza deteriorarsi. Questi due eventi furono quindi cruciali per l’evoluzione della pasta e senza di essi non avremmo questo piatto tanto amato in Italia e nel mondo. Però ora passiamo a raccontare qualche curiosità su questo piatto scartabellando tra le pagine della sua storia.

Dalle laganum alle lasagne

A volte alcuni termini della nostra cucina ci risultano spesso scontati come la parola lasagna. Nessuno però si è mai chiesto da dove derivi questo nome. La risposta a questa domanda ci fa tornare indietro nel tempo a quando comparvero le prime lasagne. Torniamo quindi nell’antica Roma in cui compare il termine laganum. Un impasto di composto da acqua e farina molto sottile tagliato a strisce.

Le laganum erano però differenti dalle attuali lasagne in quanto si pensa venissero cotte in olio o nei forni a legna. Per parlare di lasagne come le conosciamo oggi bisogna attendere il medioevo, periodo in cui la pasta si iniziò a cuocere mediante bollitura. Infatti, a testimonianza di questo, esiste un curioso documento di Fra’ Salimbene da Parma. Nel 1284 quest’ultimo racconta di un frate particolarmente appassionato di questo piatto. “non vidi mai nessuno che come lui si abbuffasse tanto volentieri di lasagne con formaggio”.

Storie di Lasagne

Fatti sulla pasta
Delle gustose lasagne, da far venire “l’aquolina” in bocca.

Continuando a parlare di lasagne non si possono non nominare le famose lasagne alla bolognese. Con il loro caratteristico ragù alternato alla besciamella sono una vera prelibatezza della cucina emiliana. Sarete però stupiti nel sapere che in origine questo piatto non prevedeva né ragù né besciamella. Infatti, la prima ricetta delle lasagne la troviamo nel Liber de coquina scritto alla corte di Napoli. In questo scritto non si trova traccia né dell’uno né dell’altro, poiché, come tutti i tipi di pasta dell’epoca, il condimento tipico era burro e formaggio.

La besciamella compare infatti in Italia solamente nel diciottesimo secolo. Le lasagne in epoca medievale erano quindi considerate come un piatto di magro, non prevedendo carne nella ricetta. Negli anni, poi, si sono evolute diventando la prelibatezza che tutti conosciamo. 

Da dove arrivano gli spaghetti

Fatti sulla pasta
Piatto di spaghetti con impasto al nero di seppia – foto di Corazza.ph

Ora andiamo a indagare un altro formato di pasta che sta molto a cuore a noi Italiani: gli spaghetti. L’origine di questa pasta genera sempre controversie, come per esempio riguardo le probabili origini cinesi o arabe. In realtà però i nostri amati spaghetti potrebbero essere un’unione di tante culture. Si pensa infatti che la forma dello spaghetto sia propriamente di origine orientale.

Fatti sulla pasta
Un gustosissimo piatto di tagliatelle con trota e verdure – foto di Corazza.ph

Al riguardo si racconta che nelle zone del Pakistan gli spaghetti fossero ottenuti dagli scarti della pasta realizzata per il sultano. In ogni caso nel 1154 in Sicilia, in un paese vicino Palermo, si sono trovate testimonianze di mulini che producevano una pasta simile a fili, considerata come evoluzione delle romane Llaganum, chiamate “vermicelli”.

Anche gli spaghetti inizialmente venivano conditi come le lasagne con burro e formaggio. Grazie però alla scoperta dell’America e all’introduzione del pomodoro sono nati in Campania gli spaghetti al pomodoro divenuti poi simbolo mondiale d’italianità.  

Tortelli e ravioli siamo sicuri siano sinonimi?

Fatti sulla pasta
Ravioli e tortelli siamo sicuri che siano la stessa cosa?

Vi raccontiamo ora di una cosa data spesso per scontata quando si parla di fatti riguardanti la pasta ripiena.
I termini ravioli e tortelli per molti sono considerati sinonimi. Però, tornando indietro nel tempo, questa cosa non è proprio così vera.

Infatti, nel medioevo, periodo storico in cui si attesta l’invenzione della pasta ripiena, la terminologia tortello stava a indicare l’involucro, ossia la parte esterna fatta di pasta. Il suo nome deriva dalla parola “torta” che nel medioevo era una preparazione fatta di pane non lievitato utilizzata per trasportare il cibo posto al suo interno in modo tale da non rovinarlo.

Invece il raviolo è il ripieno o la farcitura, una sorta di polpettina di carne o verdura che, in questo periodo storico, veniva spesso consumato anche senza la sua copertura di pasta, ossia “nudo”. Questa distinzione di termini è perdurata in molti ricettari antichi poi, con il passare degli anni e l’evoluzione della cultura culinaria italiana, questi due termini sono diventati quasi sinonimi.

La condanna della cucina futurista

Dopo aver indagato un po’ nella storia antica e medievale per scoprire qualche curiosità sulla pasta ora ci spostiamo in un altro periodo storico, il Novecento italiano in cui si sviluppò, la cucina futurista fondata da Tommaso Marinetti. Quest’ultimo con il suo Manifesto inizia una vera e propria crociata contro la nostra amata pasta in particolare gli spaghetti, in quanto sosteneva uccidessero l’animo virile e guerriero degli italiani. In effetti la tipica “pennica” dopo un bel piatto di bucatini non ci fa essere molto produttivi ma, perché rinunciarci, in fondo ci fa essere più allegri, rilassati e ospitali come piace essere a noi italiani. L’aneddoto divertente riguardo questa storia è che poi il signor Marinetti venne immortalato nel ristorante Biffi di Milano mentre mangiava un bel piatto di spaghetti.


Con quest’ultima curiosità si conclude il nostro viaggio tra i fatti più curiosi che riguardano la pasta. Una preparazione che ha la caratteristica di unire noi italiani e non solo attorno a una tavola per pasteggiare con convivialità e allegria.

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Matteo Corazza

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