Emilia Romagna: 10 borghi da visitare

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Nonostante il calendario suggerisca che l’estate sia finita, il bel tempo non ci ha ancora abbandonato. Vale dunque sicuramente la pena di esplorare l’Emilia Romagna e i suoi tantissimi borghi da visitare in una gita fuori porta nel weekend! Il fascino della vita lenta e della campagna permette di dimenticarsi della città e delle preoccupazioni quotidiane per immergersi nella natura. Visitare i borghi dell’Emilia Romagna significa perdersi tra le bellezze storico-artistiche, le tradizioni popolari e culinarie di piccoli gioielli, più o meno conosciuti.

Kappuccio vi guida alla scoperta dei 10 borghi più belli dell’Emilia Romagna!

1. Dozza

Foto di Elisa Amadori da Unsplash

Dozza è sicuramente uno dei borghi medievali più caratteristici dell’Appennino tosco-romagnolo. Oltre alla sua rocca, è rinomata per i suoi splendidi murales, che ne abbelliscono le facciate delle case, conferendo al borgo un aspetto caratteristico.

Proprio la Biennale del Muro Dipinto è la manifestazione di maggior rilievo di Dozza: in quattro giornate di settembre famosi artisti, nazionali e internazionali, eseguono opere permanenti sui muri delle case della piccola cittadina. Il borgo si trasforma così in una galleria d’arte a cielo aperto, visitabile gratuitamente e aperta tutto l’anno.

2. Brisighella

La Rocca Manfrediana e Veneziana di Brisighella, foto di Umberto PaganiniPaganelli

Brisighella è un delizioso borgo dell’Emilia Romagna caratterizzato da tre pinnacoli rocciosi, noti come i “Tre Colli” su cui poggiano la rocca manfrediana, il santuario del Monticino e la Torre dell’Orologio.

Vi consigliamo di perdervi tra le splendide viuzze del borgo, tra cui la via degli Asini: suggestiva strada sopraelevata, anticamente poggiata su una larga base di roccia con un’importante funzione difensiva. In un secondo tempo lo zoccolo fu scavato per ricavarne stalle, fondaci e negozi, trasformando così il portico in una sopraelevata. Il nome di via degli Asini deriva proprio dall’uso di far passare per la via le carovane di animali adibiti al trasporto del materiale dalle vicine cave di gesso.

3. San Leo

Foto di Paolo Bendandi da Unsplash

Su uno sperone di roccia della Valmarecchia da cui si possono osservare San Marino e il fiume Marecchia si erge San Leo con la sua scenografica e ben conservata Rocca.

La prima fortificazione sulla cima del monte fu costruita dai romani. Nel 1441 il giovanissimo Federico da Montefeltro fu autore di un’intraprendente scalata del forte, che fece riedificare affidando il compito all’ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini.

Nel 1502 Cesare Borgia, con il sostegno di papa Alessandro VI, si impadronì della fortezza. Alla morte del pontefice, nel 1503, Guidobaldo da Montefeltro riprese il possesso dei suoi domini. Dal 1527 fu proprietà dei Della Rovere che trasformarono la rocca in un carcere. Fra i reclusi che vi furono imprigionati spiccano i nomi di Felice Orsini e dell’avventuriero palermitano Cagliostro.

4. Vignola

Wikipedia

Tra i borghi da non perdere non può mancare Vignola con la sua bellissima rocca e Palazzo Barozzi con la scala elicoidale del suo celebre omonimo architetto.

L’elegante palazzo rinascimentale fu costruito intorno al 1560 su ordine di Ercole Contrari il Vecchio dal “magistro/muratore” Bartolomeo Tristano di Ferrara su progetto proprio del grande architetto vignolese Jacopo Barozzi detto il Vignola.

Merita una visita anche la chiesa parrocchiale intitolata ai Santi Nazario e Celso che conserva i dipinti seicenteschi di Elisabetta Sirani e Simone Cantarini.

5. Castell’Arquato

Foto di Castell’Arqauto da Instagram

Situato sulle prime alture della val d’Arda, Castell’Arquato è un borgo medioevale arroccato lungo la collina che domina la vallata.

Tra i principali edifici storici del borgo, emerge la Rocca Viscontea, nata per volontà di Luchino Visconti e adibita a sede della guarnigione militare. Il complesso è dominato dal mastio alto 42 metri. Il Torrione Farnese, detto anche del Duca, fu fatto erigere tra il 1527 e il 1535 per volere di Bosio II di santa Fiora e fu ultimato nel 1570 da Sforza I Sforza. Alto 20 m, all’interno si sviluppa su cinque livelli, costituiti da una stanza quadrata per piano e collegati da una scala elicoidale, che riporta agli schemi architettonici di Michelangelo e del Vignola.

Il borgo conserva inoltre la porta di Sasso, unica struttura superstite senza rimaneggiamenti della cinta muraria trecentesca, caratterizzata da un arco a tutto sesto all’esterno e a sesto ribassato all’interno, decorata da merlature.

6. San Giovanni in Persiceto

Foto di Threecharlie

Facilmente raggiungibile da Bologna e da altri centri della regione con il treno è il borgo di San Giovanni in Persiceto, perfetto per una passeggiata pomeridiana.

L’attrazione principale sono i murales della Piazzetta Betlemme, realizzati da Gino Pellegrini scenografo di Hollywood in produzioni celebri come Mary Poppins, Il pianeta delle scimmie, 2001 Odissea nello spazio, solo per fare alcuni esempi.

7. Bobbio

Foto di Trebbia

Bobbio appare in lontananza, nell’alta valle, tra la linea sinuosa del Ponte Gobbo e i campanili del Duomo e della basilica di San Colombano.

A dare inizio alla sua storia fu Colombano, monaco irlandese che vi costruì, dove ora sorge il castello, il primo nucleo di quello che sarebbe diventato un grande complesso monastico. Il simbolo di Bobbio é il famoso ponte Vecchio, detto anche Gobbo o del Diavolo per il particolare profilo ondulato e contorto.

Di età romanica con rifacimenti successivi e sovrastrutture barocche, è lungo 280 metri e presenta undici arcate diseguali tra loro. Le prime notizie risalgono al 1196. Fu distrutto dalle piene del fiume e ricostruito più volte. Il borgo è perfetto per immergersi in un’atmosfera di mistero, tra le colline della Val Trebbia.

8. Santarcangelo di Romagna

Foto di Mark da Instagram

Tra i borghi più belli dell’Emilia Romagna c’è Santarcangelo, il paese che ha dato i natali a grandi artisti: Guido Cagnacci, autentico maestro della pittura seicentesca, Tonino Guerra, sceneggiatore di registi famosi come Federico Fellini e gli scrittori dialettali Raffaello Baldini e Nino Pedretti.

ll Monte Giove su cui si erge il borgo è attraversato da un fitto reticolo di misteriose grotte tufacee notevoli per la loro bellezza architettonica sulle cui origini ed usi il dibattito è ancora aperto.

Il Borgo è caratterizzato dalla presenza di due musei molto interessanti: il Museo Storico Archeologico MUSAS e il MET – Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, dedicato alle tradizioni popolari e all’identità culturale del luogo.

9. Fiumalbo

Foto di Massic80

Il borgo di Fiumalbo è caratterizzato da vecchie case in pietra, per lo più ristrutturate, che si affacciano su stradine in pendenza. I boschi intorno formano una corona naturale su cui si impongono le vette del Frignano e il monte Cimone.

Il borgo ha origini lontane nel tempo, come testimoniano i “casoni”, o capanne celtiche, presenti nel borgo delle Valdare e lungo la strada che da Fiumalbo porta in località Doccia. Si tratta di edifici rurali a pianta rettangolare con il tetto a gradoni, forse risalenti alla discesa dei Celti in Italia nel IV secolo a.C.

Reminiscenze celtiche sono anche le “marcolfe”, sculture in pietra che ritraggono volti sgraziati, spesso femminili, poste sulla facciata della casa per intimorire gli spiriti maligni. Le due più note sono quella dal volto di lupo, scolpita su un muro a Ca’ de Gabani e quella ancor più straniante in località Danda.

10. Fontanellato

Foto di Stefano Bricca da Instagram

Nella bassa parmense si trova il borgo di Fontanellato, celebre per la Rocca Sanvitale, originariamente costruita nel 1124 come torre difensiva dai marchesi Pallavicino. La fortificazione fu concessa in beneficio ai Sanvitale nel 1378 e completamente ricostruita tra il 1386 e il 1400.

ll castello conserva numerose sale visitabili al piano nobile e al piano terreno, ricche di affreschi cinquecenteschi e ornate con pregevoli arredi e quadri risalenti al XVII e XVIII secolo. Spicca per importanza la saletta di Diana e Atteone, dipinta dal Parmigianino tra il 1523 e il 1524.

Nella campagna di Fontanellato in località Casalbarbato l’editore Franco Maria Ricci ha progettato e realizzato un vasto labirinto aperto al pubblico. Pronti a perdervi?


L’Emilia Romagna è piena di borghi che meritano almeno una visita. Speriamo che questa selezione vi incuriosisca e vi stimoli a scoprirne altri ancora!

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In copertina foto da Unsplash di Roberto Gramellini

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Asia Graziano

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