Come scegliere il prosciutto cotto? Alcuni consigli
Il prosciutto cotto è un alimento spesso evitato da chi vuole seguire un regime alimentare particolare. Tuttavia, può essere parte di una dieta equilibrata, purché consumato con moderazione.
Le linee guida italiane sulla nutrizione, infatti, raccomandano di consumarlo occasionalmente in quantità limitata, suggerendo una porzione di 50 grammi. La regola da seguire è quella del “poco ma buono”: ciò significa scegliere il prosciutto con attenzione, preferendo prodotti di alta qualità.
Scorpi tutto ciò che c’è da sapere sul prosciutto cotto in questo articolo!
Diversi tipi di prosciutto cotto
Secondo la legge, il termine “prosciutto cotto” può essere destinato a un prodotto di salumeria ottenuto dalla coscia del suino, lavorata in diversi modi. Nella sua preparazione si utilizzano acqua, sale (incluso il sale iodato), nitrito di sodio e nitrito di potassio, eventualmente combinati tra loro.
Vi è poi una distinzione tra diverse categorie di Prosciutto Cotto italiano, che si distinguono per la qualità: prosciutto cotto, prosciutto cotto scelto e prosciutto cotto di alta qualità (o prosciutto cotto Alta Qualità).
Questa distinzione è effettuata in base al tasso di umidità e agli ingredienti ammessi per la preparazione. L’ultima tipologia ha restrizioni più rigide. Il prosciutto cotto di Alta Qualità, infatti, vanta un tasso di umidità più basso e non sono presenti ingredienti come maltodestrine, proteine del latte e della soia, utilizzati generalmente per favorire la ritenzione dell’acqua e la coesione delle parti muscolari. Il risultato è un prodotto naturale e di eccellente qualità.
Calorie e grassi
Sebbene spesso accusato di essere una fonte di grassi, il prosciutto cotto è disponibile anche in una versione light. In questa variante, le fette non presentano la fascia di grasso esterna, ovvero il grasso sotto la cotenna, e sono facilmente riconoscibili dalle diciture “max 3% di grassi” o “max 2% di grassi” sulla confezione.
Invece, il prosciutto cotto Alta Qualità non sgrassato contiene in media l’11.9% di grassi, secondo i dati del CREA (Centro di ricerca Alimenti e nutrizione). Sempre secondo il CREA-Alimenti e Nutrizione, 100 grammi di prosciutto cotto Alta Qualità forniscono 182 kcal, mentre la stessa quantità di prosciutto cotto Alta Qualità, ma senza grasso, ne fornisce 127.
In vaschetta o affettato fresco?
Una domanda che spesso si pongono i consumatori per scegliere il prosciutto cotto riguarda la modalità di confezionamento. La scelta tra prosciutto cotto al banco e in vaschetta dipende, però, solo dalle abitudini di consumo.
Il prosciutto cotto al banco offre il vantaggio della freschezza, poiché viene affettato al momento. Tuttavia, questo tipo di salume ha una durata limitata e deve essere consumato entro pochi giorni, altrimenti rischia di andare a male.
Al contrario, il prosciutto cotto in vaschetta ha una durata molto più lunga grazie al confezionamento in atmosfera protettiva. La durata maggiore non è dovuta (come si tende a pensare erroneamente) dalla presenza dei conservanti, poiché la stessa quantità è prevista anche nel prosciutto cotto al banco.
In poche parole, è possibile optare per il prosciutto cotto appena affettato se si ha intenzione di mangiarlo poco dopo l’acquisto, mentre la confezione in vaschetta permette al prosciutto di durare circa un mese, offrendo più tempo per il consumo.
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Foto copertina di Allan Francis su Unsplash
