Mostre da non perdere a Roma: l’agenda culturale primaverile
Come di consueto, il programma culturale della primavera romana si annuncia ricco di eventi e mostre interessanti. Nel mare magnum di possibilità che la città Eterna offre però è spesso difficile orientarsi. Volete scoprire quali sono le mostre e gli eventi da non perdere a Roma questa primavera? State leggendo l’articolo giusto: una vera e propria bussola nella programmazione artistica della capitale.
Due sono le mostre-evento da non lasciarsi sfuggire. Una dedicata agli amanti della storia, del mondo classico e della bellezza senza tempo e l’altra per gli appassionati di poesia e arte contemporanea. Scopriamole insieme!
Fidia ai Musei Capitolini: Roma celebra il grande scultore dell’antichità
Tra gli eventi da non perdere nel calendario culturale della primavera romana c’è senza dubbio la prima esposizione monografica dedicata al più grande scultore dell’età classica. Ai musei capitoloni di Roma va in scena il percorso straordinario nella vita e nell’attività dell’artista, con ben oltre 100 opere, tra cui alcune esposte per la prima volta. Reperti archeologici, dipinti, manoscritti e disegni, ma anche installazioni multimediali, che ci raccontano il padre della scultura.
L’esposizione è la prima di un ciclo di cinque mostre, “I Grandi Maestri della Grecia Antica”, volte a far conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca. Significativo il fatto che a Roma, capitale dell’Impero Romano, si celebri il grande scultore dell’antichità. Proprio da questa città infatti provengono importantissime testimonianze dell’attività di Fidia e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, tramite le preziose copie romane di capolavori originali per la maggior parte andati perduti.
Il percorso della mostra è articolato in 6 sezioni che ripercorrono le principali tappe della produzione dell’artista e la sua influenza oltre i confini geografici e cronologici.
Fidia – protagonista dell’arte nell’Atene di Pericle
Quando pensiamo alla Grecia antica e al mondo classico, tra le prime cose che ci vengono in mente c’è proprio un’opera di Fidia, forse la più famosa in assoluto: il Partenone. Il grande tempio di Atene dedicato a tutti gli dei dell’Olimpo. Fidia fu infatti non solo scultore, ma anche architetto. Realizzò tutte le decorazioni scultoree del Partenone, tra cui i mitici colossi crisoelefantini dell’Atena Parthenos e dello Zeus di Olimpia, rendendo questo luogo sacro una delle sette meraviglie del mondo antico.
Il genio creativo di Fidia ha impresso un marchio indelebile nell’immaginario collettivo, è stato modello iconografico e stilistico imprescindibile per l’arte antica e moderna e continua ad essere fonte di ispirazione per i contemporanei. La mostra di Roma intende celebrare questa figura importantissima, quasi leggendaria, circondata anche da un alone di mistero. Come per altri personaggi della storia antica, rimanendo in tema di Grecia basti pensare allo scrittore Omero, non si hanno molte notizie biografiche certe e la conoscenza della sua opera si basa prevalentemente su repliche e su fonti letterarie.
Capolavori dal mondo per la prima volta a Roma
Tra le opere esposte in mostra a Roma, anche numerosi prestiti straordinari: opere mai uscite prima d’ora dalle loro sedi museali, come i due frammenti originali del fregio del Partenone. Più precisamente un frammento dal fregio nord con oplita, un “soldato greco”, e un frammento dal fregio sud con giovane e bovino, concessi eccezionalmente dal Museo dell’Acropoli di Atene. A questi si aggiungono altri due frammenti originali con cavalieri e uomini barbati provenienti invece dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Di particolare importanza tra gli altri reperti in mostra è il vaso con incisa la scritta “Pheidiou eimi” (Sono di Fidia) proveniente dal Museo Archeologico di Olimpia. Si tratta di uno dei rari oggetti personali appartenuti a un personaggio celebre dell’antichità e giunti fino a noi. Vale la pena citare anche la replica dello scudo dell’Atena Parthenos, il cosiddetto scudo Strangford – copia di epoca romana in marmo pentelico dell’originale appartenente alla statua di Atena realizzata in oro e avorio e collocata nella cella nel Partenone – proveniente dalla collezione del British Museum.
Un’altra chicca del percorso espositivo è sicuramente il Codice Hamilton 254. Un manoscritto quattrocentesco contenente la prima immagine del Partenone arrivata in Europa. Di grande interesse è infine, il prestito del cosiddetto taccuino Carrey (1674) della Biblioteca Nazionale Francese, nel quale è riprodotta la decorazione del Partenone prima dell’esplosione che lo distrusse nel 1687.
Come in una macchina del tempo
Come sempre più spesso accade, a supporto dei visitatori ci sono anche installazioni multimediali e contenuti digitali. Nella terza sezione della mostra, dedicata a “Il Partenone e l’Atena Parthenos”, viene offerta l’occasione unica di essere trasportati indietro nel tempo. Un’esperienza interattiva e coinvolgente ispirata ai modelli della realtà virtuale e della realtà aumentata.
Da una parte, il piano scenografico è costituito da una grande proiezione fotorealistica che ricostruisce in 3D Acropoli e Partenone e permette all’utente di muoversi in volo intorno al tempio, cambiando la luce del sole lungo l’arco temporale della giornata, dall’alba al tramonto; dall’altra, un’interfaccia touch offre una sorta di “radiografia” del Partenone e l’accesso a tutti gli approfondimenti scientifici, come l’esplorazione di alcuni dettagli architettonici.
📍“Fidia”
Dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024
Musei Capitolini
Dove: Piazza del Campidoglio, 1, 00186 Roma
Orari: tutti i giorni ore 9.30-19.30
Prezzo: intero 13 euro
Sito
Omaggio al Gruppo 70 alla Galleria d’arte moderna di Roma
L’altra grande mostra della primavera romana verte su uno dei movimenti più interessanti e sottovalutati della scena contemporanea italiana: il Gruppo 70. Il collettivo che ha interpretato nel modo più completo e coerente in ambito italiano il movimento internazionale della poesia visiva. Gruppo 70, è tra le neoavanguardie quella che maggiormente ha un carattere ibrido e multilinguistico, situandosi in una suggestiva “terra di mezzo” fra la scrittura e l’immagine, fra le arti visive e la poesia. L’arte era concepita come parte del complesso sistema della comunicazione.
Sessant’anni di anniversario per il gruppo 70
ll 24 maggio 1963 si apriva a Firenze, presso il Forte del Belvedere, il convegno “Arte e comunicazione” che è considerato dagli studiosi l’atto ufficiale di fondazione del Gruppo 70. In occasione di questo anniversario viene allestito a Roma un omaggio ai principali esponenti del gruppo – Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, e inoltre Roberto Malquori e Michele Perfetti.
Le opere, per lo più inedite e poco conosciute al grande pubblico, provengono dalla collezione della Galleria d’Arte Moderna, dall’Archivio Carlo Palli di Prato, tra le principali raccolte italiane di poesia visiva, dal MART di Rovereto, dall’Archivio Lamberto Pignotti di Roma, dalla Fondazione Bonotto di Colceresa (VI) e da altre prestigiose collezioni private. Accompagnano il percorso espositivo poesie sonore e cinepoesie, libri d’artista e documenti che illustrano in vario modo le premesse teoriche, le ragioni poetiche e gli esiti espressivi del Gruppo 70.
📍“La poesia ti guarda”. Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023)
GAM – Galleria d’Arte Moderna di Roma
Dove: Via Francesco Crispi 24 – 00187 Roma
Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00 alle 18.30
Prezzo: Intero 11,50 euro
Sito
Se avete deciso di trascorrere a Roma qualche giorno per visitare una delle mostre, vi consigliamo anche qualche attività insolita da fare a Roma in un weekend.
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In copertina: Lamberto Pignotti, Vie nuove, 1965-66, collage, Roma, Galleria d’Arte Moderna inv. AM 5430.