5 curiosità che non sapevate sul Colosseo

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Il più grande, il più importante, il più antico anfiteatro romano ancora in vita. Sono tante le curiosità che contraddistinguono il Colosseo. Nell’antichità l’anfiteatro era un edificio dalla forma, a volte ovale, a volte ellittica che veniva usato per spettacoli pubblici di vario genere. Nell’immagine collettiva rimane forse più di ogni altra opera architettonica o urbanistica il vero simbolo di Roma. Dei fasti del passato, di una storia che, per essere conosciuta, va studiata approfonditamente. Perché in essa vi sono nascoste tracce indelebili di una cultura particolare, nella quale la forza e la volontà di dominio si manifestavano in ogni maniera. Sia attraverso il gusto per un determinato tipo di costruzioni, sia per le attività che nella società civile si amavano e praticavano. Usi, costumi, leggi ed abitudini giunte sino a noi, per accompagnarci nel tempo.

Ma oltre i fatti più noti, i dati e le constatazioni, a Kapuccio preme scavare sotto la superficie. Per poter mostrare curiosità anche meno note. Cosí nel nostro prossimo viaggio vogliamo accompagnarvi a conoscere 5 curiosità sul Colosseo che probabilmente non sapevate. Altrettanto importanti e necessari per offrire una diversa prospettiva di studio e apprendimento. Per un bene architettonico riconosciuto tale in tutto il mondo.

Il suo nome è cambiato nel tempo

Il Colosseo domina su Roma foto da Unsplash di @toni_stark18

Del Colosseo si sa e si profetizzava di come dalla sua esistenza dipendesse l’esistenza di Roma e del mondo intero. Fortunatamente lo troviamo ancora lí e in discreta salute ad accompagnare gli abitanti, a stupire i turisti. Sin dal 70 d.C. quando ebbero inizio i lavori per la sua costruzione sotto l’egida di Vespasiano. Nell’80 d.C. sotto il figlio Tito venne quindi inaugurato. Passarono ancora 10 anni e durante l’impero di Domiziano vennero apportate ulteriori modifiche.

Questa, in sintesi, è la genesi del Colosseo, con una piccola eccezione, una curiosità, il fatto di non aver avuto all’origine questo nome. I tre protagonisti citati infatti erano il fondatore, il continuatore e l’ultimo imperatore della Dinastia Flavia. Perció il nome originario del Colosseo era proprio Anfiteatro Flavio. Il suo appellativo più famoso inizió invece a circolare solamente durante il Medioevo. Per via della colossale presenza da esso imposta sugli altri edifici del tempo. Una storpiatura dal latino “colosseum”. O forse per la vicinanza con la statua denominata Colosso di Nerone.

Eventi che si svolgevano al Colosseo

La magnificenza del Colosseo foto da Unsplash di @lapartidaeterna

Un luogo cosí importante per la Roma antica doveva possedere anche una funzione essenziale per la vita sociale del grande Impero. La storiografia cinematografica ha sempre proposto la sua versione più cruenta e avvincente. Quale luogo dove avvenivano le battaglie tra Gladiatori. E difatti la struttura dell’anfiteatro, in generale, aveva ragione di esistere principalmente a questo scopo. I primi giochi gladiatori romani vengono fatti risalire da Livio addirittura al tempo delle guerre Puniche. Ma si sa che tali spettacoli hanno assunto durante la loro storia sempre maggiore popolarità. All’interno di tutte le classi sociali. Fino a giungere all’apogeo durante la dinastia Flavia. Quando si dotò la città di infrastrutture più adatte (il Colosseo appunto) e si istituirono vere e proprie scuole gladiatorie imperiali.

Oltre alle battaglie tra gladiatori e tra gladiatori e bestie feroci, tra le diverse curiosità relative al Colosseo, forse non tutti sanno che altre manifestazioni pubbliche si svolgevano al suo interno. Spettacoli di caccia e lotte tra animali (venationes). Esecuzioni di condannati. Tutte comprese nei giochi dell’anfiteatro. Battaglie navali, rievocazioni di battaglie famose e drammi basati sulla mitologia.

Set per tanti film

Il Colosseo illuminato foto da Unsplash di @davidkhlr

Quando un luogo possiede un’immagine tanto iconica, inevitabilmente, attira l’attenzione di chi con le immagini produce ed esprime qualcosa. Che siano sentimenti, idee o fedeli ricostruzioni del passato. Il Colosseo, per questo, è stato spesso scelto come scenografia eclatante per film che rimanessero nella memoria. O come set, seppur virtuale, attraverso cui renderlo, in ogni caso, protagonista. Prendiamo ad esempio il recentissimo passato. Quando nello scorso dicembre, per promuovere il film Adagio di Stefano Sollima, grazie all’intelligenza artificiale, il caro, immortale Colosseo ha preso addirittura fuoco. Ma era tutta un’illusione, perché la tecnologia moderna oramai non ha quasi più limiti e perché il sensazionalismo rimane sempre la migliore forma di pubblicità, almeno nelle intenzioni.

Azione e commedia tra le mura dell’anfiteatro

L’esplosione di un monumento di tale genere venne scelta anche 20 anni fa, in un film forse poco noto, intitolato The Core. Nel quale, un evento catastrofico di portata mondiale, causato dal mutamento delle temperature (al centro della trama), scatenava questo inferno. Ben diverso per risultati, almeno cinematografici e realistici, rispetto al famosissimo e più vecchio Il Gladiatore, che vedeva anch’esso protagonista virtuale l’anfiteatro romano. Le scene reali furono girate infatti in un ambiente ricostruito a Malta e completate poi sempre grazie all’uso dei computers. Che già ai tempi della sua uscita nelle sale, nel 2000, avevano compiuto passi notevoli nella qualità, se usati con profitto.

Tra le varie curiosità sul Colosseo rientrano diverse limitazione per l’utilizzo dell’area nella quale sorge. O perlomeno così era, a sentire l’opinione dell’assistente alla regia del film L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente, nel 1972. Quando Bruce Lee si scontrava nella pellicola con Chuck Norris, riproducendo di fatto, alla sua maniera, gli epici scontri tra gladiatori. La troupe, narra la storia o la leggenda, si vide infatti costretta a girare di nascosto dalle autorità per non finire in grossi guai.

Come era accaduto alla giovane principessa Anna, alias Audrey Hepburn, protagonista di Vacanze Romane (1953). A zonzo tra le strade della capitale su una vespa presa in prestito e poi finita in Questura. Qui la visita al Colosseo dei due protagonisti (la Hepburn e Gregory Peck) fa da sfondo semplicemente alla storia d’amore impossibile che si sviluppa tra loro.

Del 1954 di Steno è infine l’immortale Un americano a Roma con Alberto Sordi. Nella scena finale, il bizzarro sognatore Nando, frustrato nelle sue intenzioni, si issa “sulla cima più alta di tutti i monumenti del Mondo” il parapetto del Colosseo, per l’appunto, minacciando di gettarsi di sotto se qualcuno non lo avesse aiutato a coronare il sogno di partire per l’America.

Colosseo patrimonio dell’UNESCO e non solo

Turisti al Colosseo foto da Unsplash di @rafaellaferraro

Si sa che per storia, tradizione e capacità l’Italia è disseminata di Patrimoni dell’Unesco. Basta guardare una di quelle cartine dove sono segnate tutte le aree con caratteristiche di eccezionale importanza dal punto di vista culturale o naturale. E ci si rende immediatamente conto della concentrazione che avviene sopra la nostra testa, per cosí dire.

Il Colosseo fa parte di questo prestigioso elenco sin dal 1980. Perché l’umanità della sua presenza imponente ne beneficia ogni giorno. E dal 2007 a tale riconoscimento meritorio si è sommata la vittoria nel concorso per eleggere le nuove sette meraviglie del mondo. (Petra, la Grande muraglia cinese, Chichen Itza, il Machu Picchu, il Taj Mahal ed il Cristo Redentore, le altre.) Organizzata da una società svizzera, tale iniziativa non aveva nessun legame con quelle intraprese dall’Unesco.

Il Colosseo, una struttura all’avanguardia

Una struttura imponente foto da Unsplash di @alexazabache

Immaginiamoci i moderni stadi, carichi di spettatori e poi raccogliamo in rete alcuni dati riguardanti la struttura del Colosseo. Lunghezza 189 metri, larghezza 156, altezza 48, capacità 50000 persone, che potevano sedersi nella cavea formata da gradinate in laterizio rivestite dal marmo. Già questi fanno percepire come l’anfiteatro di Roma fosse una costruzione avanguardistica. Una grande tavola di legno ricoperta di sabbia era poi la sua arena, il cuore pulsante di giochi, scontri, e di tutte le altre attività di cui abbiamo parlato in precedenza.

I sotterranei

Ma se ciò che era visibile anche alla plebe desta stupore, non bisogna dimenticare le aree più nascoste: i sotterranei. Qui si svolgevano i preparativi agli spettacoli. Erano le botole che si aprivano sull’arena a celare, fino all’ultimo, i “dietro le quinte” per generare d’improvviso quello stupore parte integrante di ogni degna rappresentazione. Mentre i diversi soggetti protagonisti venivano sollevati da montacarichi mediante un sistema di argani. Ribadendo ancora e di più la complessità di tutto l’impianto.


Queste erano le nostre 5 curiosità sul Colosseo, ne conoscete altre? Scrivetecele nei commenti! E se avete bisogno di consigli su cosa fare a Roma nel weekend date un’occhiata qui!

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Nicoletta Spinozzi

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