Viaggio alla scoperta dell’Italia sotterranea
L’Italia è ricca di bellezze da scoprire. Sono talmente tante che non si trovano solo in superficie, ma perfino sotto terra: tanto che possiamo parlare di una vera e propria Italia sotterranea. Sempre più spesso infatti, grazie a visite guidate e associazioni per la valorizzazione del territorio, scopriamo città sotterranee che testimoniano la storia del nostro paese, nel corso dei secoli.
Partiamo dunque insieme per un viaggio lunga la Penisola, alla scoperta dell’Italia sotterranea
Torino sotterranea
Il viaggio nell’Italia sotterranea parte nella rete di gallerie scavate dall’esercito sabaudo sotto la città del gianduiotto già nel primo Settecento. L’obiettivo era difendersi dai Francesi. Il risultato un labirintico dedalo fortificato lungo ben 14 km proprio sotto il centro storico. Oggi ancora 9 km del tunnel sono percorribili.
Se volete approfondire il racconto consigliamo la visita al museo Pietro Micca. Passerete comunque da qui, in quanto l’edificio costituisce anche la porta di accesso alle gallerie.
La stessa città di Torino custodisce altre interessanti realità sotterranee nate sempre da esigenze difensive e belliche.
Durante la Seconda guerra mondiale, saranno infatti i rifugi antiaerei a proteggere i torinesi. Sono circa 40, sparsi in diverse zone della città.
In piazza Risorgimento per esempio, a 15 metri di profondità, si trova uno dei più grandi. Un altro rifugio antiaereo visitabile è quello sotto il Palazzo civico. La Torino sotterranea comprende inoltre il Museo Diocesano, ospitato nella Chiesa inferiore, sotto il Duomo, e la cripta della basilica di Superga.
📍Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706
Via Francesco Guicciardini, 7a, 10121 Torino
Orari: mart-dom 10.00-18.00; chiuso il lunedì
Biglietti: Intero € 3,00
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📍Museo Diocesano
Piazza San Giovanni, 4, 10122 Torino
Orari: lun-ven-sab-dom 10.00-18.00
Biglietti: Intero € 4,00
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📍 Basilica di Superga
Orari: lun-ven 10.00 – 13.00;14.30 – 17.00; sab-dom e festivi chiusura alle 18.00
Biglietti: ingresso gratuito
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L’antica Tridentum
Proseguiamo il nostro percorso alla scoperta dell’Italia sotterranea con Trento. La città custodisce infatti ancora ricche testimonianze della Tridentum romana. Sotto piazza Battisti si trova il Sas, Spazio Archeologico Sotterraneo, con resti di edifici e di mura di epoca romana.
Sotto la Torre civica incontriamo i resti della Porta Veronensis, ovvero l’ingresso sud della città; mentre sotto il Duomo si può ammirare la basilica paleocristiana di S. Vigilio. A Predaia in provincia di Trento, sono visitabili anche i giganteschi magazzini sotterranei della Melinda, scavati nella viva roccia.
📍 Spazio Archeologico Sotterraneo
Piazza Cesare Battisti, 38122 Trento
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Milano underground
Fra i luoghi imperdibili del sottosuolo milanese ci sono certamente la cripta e i sotterranei del Duomo, con i resti di edifici romani e cappelle funerarie. Così come la galleria della Ghirlanda, la strada coperta a uso dei soldati sotto il Castello sforzesco o ancora la cripta di S. Giovanni in Conca in piazza Missori. L’edificio sacro ricostruito in forme romaniche tra XI e XIII secolo su uno dei più importanti edifici di culto paleocristiani milanesi.
La città custodisce anche i resti di un antico Teatro romano sotto il palazzo della Borsa, visitabile su prenotazione. Sempre accessibile al pubblico è anche la ghiacciaia della Ca’ Granda, sede dell’Università Statale e oggi biblioteca della facoltà di Filosofia.
Street art sotterranea
Milano è la città dell’innovazione e del contemporaneo e i suoi ambienti sotterranei permettono anche di vivere un’esperienza davvero unica. La Stazione di Porta Garibaldi è il luogo perfetto per gli amanti della street art e delle avventure. Qui infatti il sottopassaggio del binario 20 è diventato un luogo simbolo della street art cittadina con bellissimi murales. La città di Milano permette dunque un inedito viaggio nell’Italia sotterranea, tra testimonianze storiche e meraviglie contemporanee!
Le vie dei canali di Bologna
Canali, cisterne, grotte e rifugi antiaerei fanno di Bologna una delle città più ricche e sorprendenti per gli amanti del turismo sotterraneo. Fra i luoghi più affascinanti c’è sicuramente la Conserva di Valverde anche nota come Bagni di Mario. Si tratta di una monumentale opera di ingegneria del Seicento, che aveva come funzione alimentare la fontana del Nettuno nell’omonima piazza. Il complesso è visitabile prenotando una delle visite guidate gratuite dell’Associazione Succede solo a Bologna.
Più accessibile il canale di Reno, una fitta rete di vie d’acqua sviluppata su 66 km, una sorta di Naviglio sepolto di cui pochi fuori Bologna sono a conoscenza. Visite guidate frequenti grazie agli Amici delle Vie d’acqua e dei Sotterranei di Bologna. Numerosi anche i rifugi antiaerei sotterranei realizzati durante al Seconda guerra mondiale, collegati da gallerie, trincee, ricoveri. Tra i più noti e visibili c’è il rifugio Bulgarelli, sotto il giardino del Guasto, che poteva ospitare fino a 400 persone. Bologna costituisce dunque una tappa imprescindibile del nostro viaggio nell’Italia sotterranea.
📍Conserva di Valverde (Bagni di Mario)
Via Bagni Di Mario, 10, 40136 Bologna
Prenotazione obbligatoria.
Accessibile solo prenotando o richiedendo una vista guidata.
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I “bottini” di Siena
La nostra avventura nell’Italia sotterranea fa tappa anche in Toscana, nella bellissima Siena. Poiché fin dall’antichità la città era lontana da corsi d’acqua, già nel medioevo si andò alla ricerca di sorgenti sotterranee. Furono così realizzati 25 km di gallerie chiamate “bottini” che incanalavano e recuperavano le acque piovane. Due i rami principali, chiamati Fontebranda, il più profondo e antico, e fonte Giaia, che alimenta l’omonima fonte in piazza del Campo. Oggi una parte dei bottini è stata recuperata ed è protagonista di visite guidate gestite dall’amministrazione comunale.
Marche sotterranee
Le Marche sono una regione sorprendente anche dal punto di vista ipogeo. Non solo perché ospitano le grotte probabilmente più famose e spettacolari d’Italia, quelle di Frasassi nel delizioso comune di Genga, ma soprattutto poiché ben due cittadine del suo territorio vantano itinerari sotterranei estesi e affascinanti.
A Urbino, celebre per il fiabesco palazzo Ducale, ha sede un Gruppo Speleologico che ha mappato pozzi e cisterne, rispettivamente 300 e 19, e che invita a scoprire i sotterranei proprio del Palazzo Ducale, un intrico di stanze e cunicoli utilizzati in passato per la raccolta delle acque piovane e in parte visibili con tanto di pannelli esplicativi multimediali all’ingresso.
Sotterranee sono pure le quattro cappelle del SS. Crocifisso della Grotta, note come “grotte del Duomo”; ma la cavità più importante di Urbino è la condotta di Santa Lucia, una galleria di 270 metri scavata nella roccia in epoca quattrocentesca, accessibile solo ai gruppi speleologici.
Le grotte di Osimo e le cisterne romane di Fermo
Anche Osimo, in provincia di Ancona, è la meta perfetta per chi vuole scoprire di più sull’Italia sotterranea. Osimo sotterranea si snoda per 9 km e 88 grotte e nicchie scavate nel tufo, raccordate tra loro e con ingressi posizionati in corrispondenza degli antichi palazzi nobiliari e delle fonti d’acqua. All’interno, la ricchezza di sculture, bassorilievi e dipinti rivelano un utilizzo per scopi religiosi. Le cosiddette grotte di Osimo sono aperte tutto l’anno con visite guidate e c’è anche la possibilità di acquistare biglietti cumulativi con le vicine grotte di Camerino.
Sempre nelle Marche si possono visitare anche le cisterne romane della città di Fermo, un capolavoro di ingegneria idraulica di età augusta. Le cisterne hanno un’estensione di 22mila metri quadrati e si trovano sotto l’ex convento di S. Domenico, nel centro storico della cittadina.
📍Grotte di Frasassi
Via Giovanni Marinelli – Località La Cuna, 60040 Genga
Biglietti: Intero €18,00
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📍 Palazzo Ducale di Urbino
Piazza Rinascimento, 13, 61029 Urbino
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📍 Grotte di Osimo
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📍 Cisterne romane
Via Paccarone, 36, 63900 Fermo
Orari: mar-dom 10.30-13.00; 15.30-19.00; lunedì chiuso
Biglietti: Intero € 8,00
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Le catacombe romane
Roma è un vero e proprio museo a cielo aperto. Eppure la maestosità e la storia della città eterna non sono visibili soltanto in superficie. Così come la capitale é una delle città più ricche di testimonianze storiche e artistiche è anche una delle più significative tappe nel viaggio alla scoperta dell’Italia sotterranea. Fra le sue meraviglie sotterranee più affascinanti ci sono certamente le catacombe.
Le catacombe di Roma sono più di sessanta, anche se non tutte visitabili. Quelle con maggiore affluenza di visitatori si trovano nella zona dell’Appia Antica e dell’Ardeatina. Le catacombe in realtà non erano utilizzate dai cristiani come rifugio durante le persecuzioni. Erano piuttosto comuni luoghi di sepoltura, divenuti successivamente santuari dei martiri e meta dei pellegrinaggi di cristiani provenienti da ogni parte dell’impero.
La particolarità che rende questi luoghi sotterranei è la loro ricchezza di sculture, affreschi ed epigrafi, che sono testimonianza diretta degli usi e dei costumi della Chiesa primitiva. Le principali catacombe di Roma visitabili sono le catacombe di San Callisto, di San Sebastiano, di Domitilla, di Priscilla e di Sant’Agnese.
📍Catacombe di San Callisto
Via Appia Antica, 110/126, 00179 Roma
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📍 Catacombe di San Sebastiano
Via Appia Antica, 136, 00179 Roma
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📍Catacombe Domitilla
Via delle Sette Chiese, 282, 00147 Roma
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📍Catacombe di Priscilla
Via Salaria, 430, 00199 Roma
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📍Catacombe di Sant’Agnese
Via di Sant’Agnese, 1, 00198 Roma
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Perugia sotterranea
Il percorso di visita della Perugia sotterranea inizia presso il Museo del Capitolo di San Lorenzo, adiacente l’omonima Cattedrale. Dal chiostro della canonica, tramite una scalinata laterale si accede al primo ambiente sotterraneo. Si tratta della Sala del Conclave dove sono stati eletti quattro Papi: Onorio III, Onorio IV, Celestino V e Clemente V. L’ampio salone appare diviso da mura di consolidamento realizzate a metà del secolo scorso e rese necessarie per sostenere il piano di calpestio della sovrastante Cattedrale.
Si procede raggiungendo i resti delle maestose mura etrusche, costruite per proteggere l’acropoli. Qui sorgeva il tempio forse dedicato a Giunone-Era (in etrusco Uni). L’esperienza permette anche di camminare sopra un un’antica strada etrusca. Sul selciato sono ancora ben visibili i solchi lasciati dalle ruote dei carri.
📍Area Archeologica Perugia Sotterranea
Piazza IV Novembre, 06123 Perugia
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Orvieto: le grotte e il pozzo di San Patrizio
Anche Orvieto, città millenaria ricca di storia e arte nasconde un dedalo di grotte nell’oscurità silenziosa della rupe su cui si erge. Proprio la particolare natura geologica del terreno ha consentito agli abitanti di scavare, nel corso di circa 2500 anni, un incredibile numero di cavità che si stendono, si accavallano, si intersecano al di sotto del moderno tessuto urbano.
Questi cunicoli rappresentano un prezioso serbatoio di informazioni storiche ed archeologiche, studiato solo recentemente in modo organico e scientifico. Se l’aspetto “superficiale” della città è mutato con il passare del tempo, le strutture ipogee che le sono state funzionali sono rimaste, in buona parte, intatte. Il percorso sotterraneo corre parallelo alla rupe e si snoda in cunicoli, scale, passaggi inattesi, stanze sovrapposte sulle cui pareti si può leggere, in mille e mille piccole nicchie quadrangolari, la secolare avventura della nascita di questa “città sotterranea”.
Il passaggio per l’aldilà
Orvieto è anche la città dello storico pozzo di San Patrizio. Si tratta di una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane tra il 1527 e il 1537 per volere del papa Clemente VII. Il pontefice era reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi nell’eventualità che la città in cui si era ritirato fosse assediata. Pertanto fu progettato proprio per fornire acqua in caso di calamità o assedio.
L’accesso al pozzo, capolavoro di ingegneria, è garantito da due rampe elicoidali a senso unico, completamente autonome e servite da due diverse porte, che consentivano di trasportare con i muli l’acqua estratta senza ostacolarsi e senza dover ricorrere all’unica via che saliva al paese dal fondovalle. Inizialmente il pozzo era detto “Pozzo della Rocca” in riferimento alla rocca o “Fortezza dell’Albornoz” situata vicino, al servizio della quale il pozzo stesso era stato costruito. È solo in età ottocentesca che assunse l’attuale nome “Pozzo di San Patrizio”, datogli dai frati del convento dei Servi che si ispirarono alla nota leggenda del santo irlandese. Si credeva infatti che in Irlanda, in corrispondenza di una grotta senza fondo, situata sull’isolotto di Station island nel Lough Derg, si potesse raggiungere l’aldilà.
📍Pozzo di San Patrizio
Piazza Cahen, 5B, 05018 Orvieto
Orari: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.30
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Napoli sotterranea
Nel viaggio alla scoperta dell’Italia sotterranea non può mancare ovviamente la città di Napoli. Il percorso nel sottosuolo della città partenopea è un tragitto a 40 metri di profondità tra cunicoli e cisterne. Ci si immerge completamente nella storia, in un arco cronologico lungo ben 2400 anni, dai resti dell’antico acquedotto greco-romano ai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale.
Questi cunicoli, come abbiamo visto anche in altre città, servirono come rifugi antiaerei per proteggersi dai disastrosi bombardamenti che colpirono Napoli. Le cavità furono illuminate e sistemate per accogliere decine e decine di persone che al suono della sirena si affrettavano a scendere in profondità lungo le ripide scale.
Resti di arredi, graffiti e vari oggetti in ottimo stato di conservazione testimoniano ancora oggi la grande paura dei bombardamenti e i numerosi periodi della giornata vissuti nei rifugi, facendo riemergere uno spaccato di vita importante e a l tempo stesso tragico della storia cittadina.
📍 Napoli Sotterranea
Piazza San Gaetano, 68 Napoli
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La perla della Basilicata
In Basilicata c’è un’intera cittadina scavata nella roccia: la suggestiva Matera, conosciuta nel mondo per gli storici rioni Sassi. Sono testimonianza di abitacoli antichissimi e hanno ricevuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1993. Matera fu proprio il primo sito dell’Italia meridionale a essere proclamato tale.
Se decidete dunque di visitare Matera e i suoi Sassi, non vi resta che immergervi anche nelle formazioni sotterranee per conoscere davvero la città e la sua storia. Scavare in profondità è legato alla necessità dei nostri avi di sopperire a un bisogno primario: raccogliere l’acqua in un luogo dove la pioggia scarseggiava. I materani di un tempo, quindi, idearono un complesso sistema per la raccolta delle acque attraverso il quale crearono una riserva idrica di vitale importanza per tutta la città.
Tra le aree ipogee più interessanti di Matera consigliamo la Chiesa Rupestre del Santo Spirito, situata proprio sotto la centralissima Piazza Vittorio Veneto. Fa parte degli ipogei scoperti sotto la piazza agli inizi degli anni ’90 durante i lavori di rifacimento della piazza. In quell’occasione venne alla luce assieme a una grossa cisterna – oggi nota come Palombaro Lungo. La chiesa sembra risalire al periodo che va dall’VIII al IX secolo e presenta al suo interno interessanti elementi architettonici. Data la sua posizione, oggi la chiesa è uno degli accessi principali al Sasso Barisano.
Matera ospita anche un complesso ipogeo situato all’interno di una struttura ricettiva nel Sasso Barisano che comprende una chiesa rupestre, un frantoio, una cantina e un affascinante percorso sotterraneo tra cisterne, Si tratta del complesso ipogeo di San Giorgio al Paradiso.
Insieme a chiese e cisterne, i sotterranei di Matera custodiscono anche delle grotte. Dalla parte opposta del Sasso Barisano vi è il Sasso Caveoso: nella parte più estrema di quest’area dei Sassi si trovano diverse grotte a strapiombo sulla gravina di Matera, che lasciano intravedere le viscere della città.
Il sottosuolo materano ospita perfino due musei: il Must – Matera Underground Stories & Traditions e il MUSMA, ovvero il Museo della scultura contemporanea di Matera.
Gli ipogei di Taranto
La città di Taranto è caratterizzata dalla presenza di numerosi ipogei. Sono ambienti sotterranei ricavati scavando il banco calcarenitico. Molti palazzi del borgo antico di Taranto sono stati realizzati proprio con i materiali scavati dalla roccia proveniente dal sottosuolo. Quegli scavi divennero cantine, frantoi e depositi di grano. Gli ipogei di Taranto formano un’ estesa rete di sotterranei e un complicato sistema di cunicoli che li collega con accessi anche al mare.
Vi presentiamo alcune delle più interessanti realtà di questa Italia sotterranea, partendo dall’ipogeo De Beaumont Bellaciccio. Si tratta di una serie di ambienti creati dai coloni greci durante il processo di edificazione della città. Abbandonato per molto tempo dalla famiglia De Baumont Bonelli che nel 1600 aveva realizzato l’immobile soprastante, l’ipogeo è stato poi recuperato e valorizzato nel 2002 dal dottor Bellacicco. Ecco dunque l’origine del nome.
L’ipogeo di via Cava 99 presenta due aperture coerenti con tombe ad arcosolio risalenti probabilmente al periodo paleocristiano. Altri vani scavati nella parete rocciosa sembrano essere stati utilizzati come destinazione produttiva o ricovero di animali.
Uno degli ipogei tarantini é addirittura una fornace medievale. Una delle tante che alla metà del 1200 si affacciavano su via Cava insieme a frantoi e altri locali produttivi. Era composta da tre forni dei quali restano solo i piani cottura e altrettante vasche di raffreddamento. Sono ancora visibili tracce di combustione del periodo in cui la fornace era in attività.
📍Museo Ipogeo Spartano (Ipogeo De Beaumont Bellaciccio)
Corso Vittorio Emanuele II, 39, 74123 Taranto
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📍 Ipogeo di via Cava 99
Via Cava, 99, 74123 Taranto
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Le catacombe di Palermo
Tra le curiosità nascoste dell’Italia sotterranea non possiamo non parlarvi delle catacombe di Palermo. Il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini, anche noto come complesso delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo è uno dei luoghi più impressionanti da visitare al mondo.
Uno spettacolo macabro che mette in evidenza gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana che visse dal XVII al XIX secolo. Un patrimonio culturale unico nel suo genere che in tanti secoli di storia ha attirato e affascinato curiosi da tutto il mondo, tra cui moltissimi intellettuali, poeti e scrittori come Alexandre Dumas, Mario Praz, Guy de Maupassant, Fanny Lewald e Carlo Levi. Un luogo talmente suggestivo cui non rimase insensibile neppure Ippolito Pindemonte che visitò le Catacombe dei Cappuccini il 2 novembre 1777 e le decantò nei versi dei suoi “Sepolcri”.
La mummificazione era una tradizione antichissima che in Sicilia ha preso particolarmente piede e le Catacombe dei Cappuccini di Palermo costituiscono l’espressione più alta di questa tradizione, in ragione del numero di corpi conservati al loro interno. Una visione d’insieme sorprendente ed affascinante che testimonia la sfida dell’uomo per l’immortalità e la forza di un’usanza solenne radicata in Sicilia ed in particolare nella società cittadina palermitana.
📍 Catacombe dei Cappuccini
Piazza Cappuccini, 1, 90129 Palermo
Orari: lun-dom 9.00-12.30:15.00-19.30
Intero: € 5,00
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Le terme di Catania
Il nostro tour dell’Italia sotterranea fa tappa anche nella città di Catania, caratterizzata dalla presenza di strutture termali sotterranee databili al IV-V secolo. Ciò che ne resta oggi é una piccola porzione visibile sotto piazza del Duomo.
Per visitarle, si accede all’ambiente termale passando da un corridoio con volta a botte ricavato nell’intercapedine tra le fondamenta della cattedrale il cui accesso è preceduto da una rampa in discesa a destra della facciata della stessa. Il nome dell’impianto, noto come Terme Achilliane, è dedotto da un’iscrizione su lastra di marmo lunense ridottasi in sei frammenti principali , databile alla prima metà del V secolo, oggi esposta all’interno del Museo civico al Castello Ursino.
Poco si conosce delle reali dimensioni del grande complesso termale e quanto oggi è visitabile è appena una piccola porzione della sua estensione. Una prima ipotesi, seppur controversa, sulle dimensioni delle terme la fece nel 1633 il D’Arcangelo, erudito di storia locale. Lo studioso fece realizzare una planimetria priva di elementi reali e riconoscibili ispirandosi palesemente alla planimetria delle terme di Diocleziano. Diversi scavi occasionali hanno fatto ipotizzare il rinvenimento di tracce dell’impianto in altre parti dell’areale oltre a quanto noto, facendo desumere che esso costituiva l’area oggi occupata dagli edifici compresi tra le piazze Duomo, Università e San Placido. All’interno della cinta che circondava l’edificio si ricavò per intero la Cattedrale e il primo impianto monastico benedettino fondato dal vescovo Ansgerio.
📍 Terme Achilliane
Piazza del Duomo, 8, 95124 Catania
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L’orecchio di Dionisio
Tra le meraviglie dell’Italia Sotterranea c’è anche l’Orecchio di Dionisio, una grotta artificiale che si trova nell’antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare, è alta circa 23 m, larga dai 5 agli 11 m e si sviluppa in profondità per 65 m, con un andamento a S che lo rende anche un luogo di amplificazione acustica dei suoni.
La ragione di questo andamento deriva dalla presenza di un antico acquedotto nella parte superiore della grotta. Da quella traccia i costruttori scavarono verso il basso creando poi la forma attuale. Proprio questa conformazione particolarmente sinuosa delle pareti lascia aperto l’interrogativo sul suo reale utilizzo. Si trattava soltanto di una cava o la sua funzione era legata anche all’amplificazione del suono?
Secondo la leggenda, fu la particolare forma a orecchio d’asino a ispirare al pittore Caravaggio, recatosi qui nel 1608 in compagnia dello storico siracusano Vincenzo Mirabella, l’espressione Orecchio di Dionisio. La tradizione vuole che sia stato il tiranno Dionisio a fare scavare la grotta per rinchiudervi i prigionieri. Il tiranno si appostava all’interno di una cavità superiore e ascoltava così i loro discorsi.
📍Parco Archeologico Neapolis
Via del Teatro Greco, 96100 Siracusa
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Sardegna sotterranea
Sotto il centro urbano di Cagliari si annidano spazi che, nel corso dei secoli, hanno avuto le funzioni più svariate. Come quelle di prigioni, celle, luoghi di culto e tombe. Sono oltre 700 cavità sotterranee, oggi parzialmente visitabili. Sotto i giardini pubblici si trovano i grottini, di epoca medievale, accessibili dalla base del colle di Buon Cammino. In origine furono usati per l’estrazione di pietra da costruzione, poi come rifugio durante l’ultimo conflitto mondiale.
Sempre per ragioni militari fu scavata la galleria-rifugio di via Don Bosco, parallela a viale Merello, al di fuori fuori delle mura della città. Ancora, nel quartiere Rampace sorge sulla piazzetta di S. Restituita l’omonima chiesa costruita nel XVII secolo su una preesistente struttura ipogea. Questo spiega perché la cripta della chiesa è di forma irregolare, allungata, e nelle pareti si aprono vani di varie dimensioni. Vi si possono vedere i resti di alcuni affreschi in stile bizantino risalenti al XIII secolo. Nello stesso quartiere, in via Efisio si trova la cripta della chiesa dedicata a Sant’Efisio, molto caro agli isolani, che viene aperta in occasione delle celebrazioni del santo.
Il territorio di Alghero invece, è caratterizzato dalla presenza delle così dette grotte di Nettuno. Si tratta di una formazione carsica situata a circa 24 km dalla cittadina, nel versante nord-ovest del promontorio di Capo Caccia. Nell’omonima area protetta della Sardegna nord-occidentale, la grotta, meraviglia dell’Italia sotterranea, fu scoperta da un pescatore locale nel XVIII secolo, e fin da allora si rivelò una popolare attrazione turistica.
📍 Grotte di Nettuno
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Come abbiamo potuto vedere insieme, il territorio italiano nasconde tante ricchezze e testimonianze storiche anche nel suo sottosuolo. Avete già visitato alcune di queste realtà? Fatecelo sapere nei commenti!
Se sceglierete di visitare gli ipogei di Taranto e Perugia Sotterranea non perdete gli articoli in cui vi abbiamo consigliato cosa fare nella cittadina pugliese e nel capoluogo umbro!
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In copertina foto di Nicola Fittipaldi da Unsplash