I templi più belli della Sicilia
I templi della Sicilia sono la testimonianza delle antiche colonie Greche. Al loro interno, infatti, vi si trovano delle estese aree archeologiche dove è possibile ammirare i reperti, le strade e anche l’urbanistica delle città. Tutto ciò ora è in perfetta sintonia con gli edifici moderni, uno sguardo al passato rimanendo ben saldi nel presente.
Fra tutti i templi presenti ce ne sono alcuni molto particolari. Si tratta dei templi peripteri, edifici a destinazione religiosa in pietra. La loro caratteristica principale? Le colonne lungo il perimetro.
Noi del Kappuccio oggi intraprenderemo un viaggio fra le rovine di alcuni dei più bei templi della Sicilia, segni tangibili di una memoria antica. Venite con noi!
Valle dei templi Agrigento
Se avete intenzione di visitare i reperti archeologici dell’antica Grecia non potete non visitare la Valle dei Templi. Si tratta, infatti, di un sito costituito da ben 11 templi dorici. Nella sua totalità, l’area copre 1300 ettari. Oltre ai templi vi sono tre santuari, un bel numero di necropoli. In aggiunta vi sono una necropoli romana, la tomba di Terone e le opere idrauliche.
Questa vasta area si divide in due importanti luoghi di vita comune: agorà inferiore e agorà superiore.
Il complesso include diversi templi della Sicilia. Fra questi i più importanti sono quello di Zeus Olimpio, al tempo il più grande di tutto l’Occidente, abbellito con i telamoni, figure scultoree alte sette metri e mezza, raffigurazioni di Atlante.
Il tempio Della Concordia, risalente al V sec. a.C. e, ancora, il tempio di Hera Lacinia o di Giunone, incendiato dai cartaginesi nel 406 dai Cartaginesi.
Sempre nello stesso sito troviamo il tempio di Eracle o di Ercole, uno degli edifici più antichi del comprensorio; il tempio dei Dioscuri (o di Castore e Polluce); quello di Efesto (o di Vulcano); quello di Atena; il Tempio L; quello di Asclepio; il tempio e santuario di Demetra e, infine, il tempio di Iside.
Per compiere un vero viaggio nel tempo, la Valle dei Templi è una tappa consigliatissima!
Tempio della Vittoria (Himera)
Abbandonando con la nostra macchina la provincia di Agrigento, finalmente entriamo nel tempio del capoluogo: Palermo. Proprio qui infatti si trova il nostro prossimo tempio di Himera.
Si tratta di un monumento in stile dorico. Un fatto curioso e interessante è che durante gli scavi sono stati ritrovati 56 doccioni di pietra che presentavano una forma a testa di leone. Inoltre, sono state rinvenute armi e schinieri di bronzo.
Templi di Siracusa
Siracusa fu una delle città più importanti della magna Grecia. Talmente importante che per un periodo rivaleggiò con la stessa Atene. I suoi mirabili monumenti sono entrati a far parte della modernità, fondendosi con gli edifici più moderni.
Tempio di Apollo
Per il primo tempio in provincia di Siracusa approdiamo sull’isola di Ortigia. Infatti, proprio nel centro storico della città potrete trovare i resti del tempio dorico più antico della regione.
Il tempio fu costruito nel VI sec. a.C. ed è di forma allungata. Indovinate un po’? Esatto. Proprio come quello di Selinunte l’edificio presenta 6 colonne sul lato corto e 17 sul lato lungo.
Inoltre, il tempio subì molte destinazioni d’uso durante gli anni: da tempio greco divenne una chiesa bizantina, una moschea e una chiesa cattolica. Infine è stato incluso in abitazioni e portato alla luce dagli scavi di Paolo Orsi.
Tempio di Atena
Il tempio di Atena è uno dei più caratteristici templi della Sicilia. Noto al giorno d’oggi come Cattedrale della Metropolitana della Natività di Maria Santissima, il tempio si è trasformato negli anni in una cattedrale cristiana. Inoltre, presenta una facciata barocca.
Ma come è questo famoso tempio? Consiste in un tempio esastilo con 14 colonne sul lato più lungo. Grazie alle diverse trasformazioni il tempio è giunto sino a noi, con numerosi sedimenti che lasciano traccia di tutti i suoi sviluppi nel corso del tempo.
Artemision di Siracusa
Se distogliamo lo sguardo per distrazione dal tempio di Atena troviamo l’Artemision. L’edificio è l’unico tempio di ordine ionico trovato in Sicilia. Infatti la struttura ionica è tipica dell’Asia minore. Quello che ci chiediamo a questo punto è: “Come ha fatto a giungere sino a qui?”. La risposta potrebbero essere gli scambi commerciali nel Mediterraneo. Il centro del mondo fino ad allora scoperto.
Una caratteristica dei templi ionici sono i capitelli che presentano le famose due volute. Invece, una particolarità esclusiva dell’Artemision è una banda liscia su cui erano presenti bassorilievi.
Tempio di Zeus
Lasciata la città di Ortigia con i precedenti tre templi, è giunta l’ora di andare alla ricerca di un altro dei templi di Sicilia più belli: il tempio di Zeus.
In una zona della periferia della città, infatti, troviamo il tempio costituito da 6 colonne nella parte frontale e 17 laterali.
La sua posizione periferica purtroppo lo condannò a un destino infelice. Oggi, infatti, a causa dei vari saccheggiamenti presenta soltanto due colonne. Jean-Pierre Louis Laurent Houel disse che il templio fu distrutto dai contadini per facilitare l’aratura del campo.
Templi di Selinunte
Come per la Valle dei templi, anche l’area di Selinunte è interessata da molteplici edifici e monumenti religiosi. Con un’estensione di 1740 chilometri quadrati rientra nelle cose da vedere se si parla di templi di Sicilia nella provincia di Trapani.
La città di Selinunte fu fondata intorno al 628 a.C. L’abbondanza di grano in questa località favorì lo sviluppo della civiltà. Il mare e i due fiumi, Modione e Cotone, si sviluppavano lungo l’area interessata e al centro era collocato il centro abitato.
Verso il mare inoltre sorgeva l’acropoli dove si ergevano i templi A, B, C, e O. Perché questi templi sono nominati con le lettere? Perché sono ancora in dubbio le divinità a cui fossero dedicati. Nella parte verso est, infine, sorgono i templi G, F e il templio di Hera.
Tempio di Segesta
Sempre restando nella provincia di Trapani è possibile visitare il Tempio di Segesta, chiamato anche Tempio Grande. Consiste in un tempio dalle grandi dimensioni, esastilo, cioè con 6 colonne sul lato più corto. Sul lato lungo, invece, vanta 15 colonne.
Molte tracce fanno pensare che il tempio di Segesta non fu mai portato a termine. Infatti, all’interno del tempio non è presente la cella e ci sono ancora le cosiddette bugne, cioè le sporgenze lasciate per facilitare la costruzione. Nei templi conclusi, a tal proposito, tali sporgenze venivano limate in un momento successivo.
Goethe, parlando proprio di uno dei templi di Sicilia più importanti, scrive nel suo Viaggio in Italia:
La posizione del tempio è sorprendente: al sommo d’una vallata larga e lunga, in coma a un monte isolato e circondato da dirupi, desso domina una vasta prospettiva di terre.
Goethe
Questi sono i templi della Sicilia che abbiamo selezionato per proporvi un idilliaco viaggio nei tempi della Magna Grecia senza perdere i riferimenti con il presente.
Se non volete smettere di viaggiare con la mente e avete voglia di scovare altri spunti interessanti, date un’occhiata allle “50 esperienze uniche da fare in Italia almeno una volta nella vita“.
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Foto di copertina di Kees Kortmulder su Unsplash